articolo Erbacee Perenni
Una sorprendente spontanea bellezza freccelunedì 28 febbraio 2011

Alcune pisnte spontanee hanno saputo conquistarsi un posto di rilievo nei nostri giardini, posto che grazie alla loro bellezza, sono riuscite a conservarsi nel corso del tempo.
Una volta i nostri campi erano ricchi di papaveri, fiordalisi e altre bellezze, ma col tempo sono quasi scomparse, fatta eccezione forse per il solo papavero, ma in compenso un esercito di generose piante annuali ha messo radici nei nostri giardini e nelle nostre aiuole. Stiamo parlando delle piante spontanee, troppo spesso ignorate dai più che, ovviamente, non sanno quel che si perdono considerando anche il fatto della semplicità e facilità con la quale si ambientano e della loro eccezionale resistenza. Del resto lo dice anche il loro nome, spontanee.

La parte del leone la fanno le annuali con la loro notevole varietà di forme e colori e con la facilità con la quale il più delle volte si disseminano spontaneamente, lasciando al giardiniere solo il compito di tenerle sotto controllo e di dal loro ciò di cui hanno bisogno. Ma vediamo qualio sono, tra le annuali, quella più suggestive.

La Catananche.
Invade tranquillamente i pendii risrsi del Nord Europa ed è endemica in Piemonte e Liguria. Ama il sole e predilige di conseguenza una posizione completamente soleggiata. I suoi fiori sbocciano solo al mattino mettendo in risalto il loro cuore scuro su petali malva. Non è raro trovarne di bianche e di rosse.

Le Digitali.
Ora è diventata conosciuta, ma nel passato era una bianta del sottobosco dal momento che predilige una esposizione semi ombreggiata e terreno preferibilmente acido, ricco di humus, fresco e leggero.
La forma selvatica possiede un fascino particolare, con le sue grandi infiorescenze a forma di grandi grappoli di campanelle. Delle digitali sono state create per ibridazione tante specie dai tanti colori. In qiugno questa meraviglia, alta anche 1.20 metri dà il meglio di se, ma per poterle veder fiorire durante l'anno sarà necessario seminarle molto presto, in marzo, altrimenti bisognerà avere la pazienza di aspettare l'anno successivo. Oppure si potrà prendere la piantina già adulta in vivaio. Si tratta di un'annuale, ma non è insolito vederla rifiorire per qualche altro anno. Si dissemina sponateamente con grande facilità.

La Calendula.
Originaria,mente pianta semplice e coltifata solo per esigenze officinali, la Calendula è diventata una piantina da gisrdino con più sfumature di prima e anche con fiori doppi. In natuta se ne trovano due forme: la prima dai fiori minuscoli è diffusa al centro-nord mentre la seconda, dai fiori grandi, è maggiormente diffusa al meridione.
Le calendule amano i terreni pesenti, calcarei o normali e si riseminano spontaneamente con gran facilità.

La Agrostemma.
Considerata pianta da campagna, forse per il ricordo della sua presenza nei campi di grano, ha fiori rosa e cuore più chiaro e solo da poco è entrata nella considerazione degli orticolturi che hanno cominciato a lavoarrci per creare delle nuove forme. La sua coltivazione è semplicissima e non richiede nulla di particolare.

La Speronella.
Stupefacente la sua gamma di colori che è molto estesa. Questi fiori leggeri valorizzano coome nessuno i mazzi di fiori freschi.Per aver un ambientamento suggestivo associarle alle agrostemme, alle rose e ai fiordalisi. Anche la Speronella è molto facile da coltivare.

Le perenni spontanee sono diventate molto apprezzate negli ultimi anni e a loro si può ricorrere per creare degli angoli e delle aiuole molto interessanti. Le piante di pianura provengono da terreni più ricchi e freschi e richiedono qualche cura in più per la loro coltivazione.

L'Aconitum.
Vicino ai delphinium l'Aconitum si distingue per la cima dei suoi fiori a forma di casc e in luglio e agosto per il suo ceppo formato da grossi tuberi. Ha esigenze particolari nel senso che è piuttoscto ghiotto e richiede quindi un suolo ricco di humus e di letame.

La Genziana.
Quella di montagna è di una diversità sbalorditiva. LAcune sono alte e di colore giallo, ma la maggior parte di loro sono molto basse e di un azzurro inimitabile. La riccaglia è il loro habitat preferito.

La Campanula.
Le campanule hanno la caratteristica di essere o troppo esigenti, e quindi di difficile coltivazione, o praticamente quasi infestanti, vista la facilità con la quale si coltivano e riproducono.
E' il caso della Campanula cochlearifolia, diffusissima sulle nostre montagne, e dalla fioritura che dura praticamente per tutta l'estate. E' necessario tenerla d'occhio per evitare che invada tutto.

Anche ni bulbi spontanei hanno ora la loro notorietà. La loro caratteristica più bella è quella chfaranno sempre il loro dovere dal momento che ogni anno si ripresenteranno con la loro lussureggiante fioritura. Basta avere l'accortenza, anche se non per tutte le specie, di far appassire completamente le foglie prima di tagliarle altrimenti i bulbi non potranno fare scorta di sostanze nutritive per l'anno successivo.

Hyacinthoides nonscripta.
O anche giacinto dei boschi non lascia mai le cose a metà dal moemnto che, la dove si installa, lo fa con migliaia di esemplari che ogni anno produrranno una abbondante e duratura fioritura. La piantagionme deve essere al,meno uguale all'altezza dei bulbi che ogni primavera faranno capolino dal terreno con le loro foglie e fiori sempre più numerosi.

Ciclamino.
il ciclamino, da non confondersi con gli ibridi dai fiori grandi, ha il suo habitat preferito nei boschi di castagno e di caducifoglie. Ama un terreno ricco di humus e preferibilmente leggero e acido.
Fiorirà abbondantemente ogni anno a fine estate e ogni anno sempre più numeroso.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pulsatilla

Pulsatilla, genere di 30 specie di piante erbacee, perenni, rustiche, affini agli anemoni, adatte per il giardino roccioso; una volta attecchite, vivono a lungo. Le foglie profondamente divise e generalmente pelose, in autunno ........

Codiaeum (Croton)

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Albuca

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Cycas
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Cresce bene in qualsiasi terreno ........

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Mezze maniche con zucchine e salmone
Fare bollire una pentola con circa 3,5 litri di acqua salata con sale grosso. Calare le mezze maniche, mescolare e portare a cottura.
Intanto si ....


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Una sorprendente spontanea bellezza freccelunedì 28 febbraio 2011

Alcune pisnte spontanee hanno saputo conquistarsi un posto di rilievo nei nostri giardini, posto che grazie alla loro bellezza, sono riuscite a conservarsi nel corso del tempo.
Una volta i nostri campi erano ricchi di papaveri, fiordalisi e altre bellezze, ma col tempo sono quasi scomparse, fatta eccezione forse per il solo papavero, ma in compenso un esercito di generose piante annuali ha messo radici nei nostri giardini e nelle nostre aiuole. Stiamo parlando delle piante spontanee, troppo spesso ignorate dai più che, ovviamente, non sanno quel che si perdono considerando anche il fatto della semplicità e facilità con la quale si ambientano e della loro eccezionale resistenza. Del resto lo dice anche il loro nome, spontanee.

La parte del leone la fanno le annuali con la loro notevole varietà di forme e colori e con la facilità con la quale il più delle volte si disseminano spontaneamente, lasciando al giardiniere solo il compito di tenerle sotto controllo e di dal loro ciò di cui hanno bisogno. Ma vediamo qualio sono, tra le annuali, quella più suggestive.

La Catananche.
Invade tranquillamente i pendii risrsi del Nord Europa ed è endemica in Piemonte e Liguria. Ama il sole e predilige di conseguenza una posizione completamente soleggiata. I suoi fiori sbocciano solo al mattino mettendo in risalto il loro cuore scuro su petali malva. Non è raro trovarne di bianche e di rosse.

Le Digitali.
Ora è diventata conosciuta, ma nel passato era una bianta del sottobosco dal momento che predilige una esposizione semi ombreggiata e terreno preferibilmente acido, ricco di humus, fresco e leggero.
La forma selvatica possiede un fascino particolare, con le sue grandi infiorescenze a forma di grandi grappoli di campanelle. Delle digitali sono state create per ibridazione tante specie dai tanti colori. In qiugno questa meraviglia, alta anche 1.20 metri dà il meglio di se, ma per poterle veder fiorire durante l'anno sarà necessario seminarle molto presto, in marzo, altrimenti bisognerà avere la pazienza di aspettare l'anno successivo. Oppure si potrà prendere la piantina già adulta in vivaio. Si tratta di un'annuale, ma non è insolito vederla rifiorire per qualche altro anno. Si dissemina sponateamente con grande facilità.

La Calendula.
Originaria,mente pianta semplice e coltifata solo per esigenze officinali, la Calendula è diventata una piantina da gisrdino con più sfumature di prima e anche con fiori doppi. In natuta se ne trovano due forme: la prima dai fiori minuscoli è diffusa al centro-nord mentre la seconda, dai fiori grandi, è maggiormente diffusa al meridione.
Le calendule amano i terreni pesenti, calcarei o normali e si riseminano spontaneamente con gran facilità.

La Agrostemma.
Considerata pianta da campagna, forse per il ricordo della sua presenza nei campi di grano, ha fiori rosa e cuore più chiaro e solo da poco è entrata nella considerazione degli orticolturi che hanno cominciato a lavoarrci per creare delle nuove forme. La sua coltivazione è semplicissima e non richiede nulla di particolare.

La Speronella.
Stupefacente la sua gamma di colori che è molto estesa. Questi fiori leggeri valorizzano coome nessuno i mazzi di fiori freschi.Per aver un ambientamento suggestivo associarle alle agrostemme, alle rose e ai fiordalisi. Anche la Speronella è molto facile da coltivare.

Le perenni spontanee sono diventate molto apprezzate negli ultimi anni e a loro si può ricorrere per creare degli angoli e delle aiuole molto interessanti. Le piante di pianura provengono da terreni più ricchi e freschi e richiedono qualche cura in più per la loro coltivazione.

L'Aconitum.
Vicino ai delphinium l'Aconitum si distingue per la cima dei suoi fiori a forma di casc e in luglio e agosto per il suo ceppo formato da grossi tuberi. Ha esigenze particolari nel senso che è piuttoscto ghiotto e richiede quindi un suolo ricco di humus e di letame.

La Genziana.
Quella di montagna è di una diversità sbalorditiva. LAcune sono alte e di colore giallo, ma la maggior parte di loro sono molto basse e di un azzurro inimitabile. La riccaglia è il loro habitat preferito.

La Campanula.
Le campanule hanno la caratteristica di essere o troppo esigenti, e quindi di difficile coltivazione, o praticamente quasi infestanti, vista la facilità con la quale si coltivano e riproducono.
E' il caso della Campanula cochlearifolia, diffusissima sulle nostre montagne, e dalla fioritura che dura praticamente per tutta l'estate. E' necessario tenerla d'occhio per evitare che invada tutto.

Anche ni bulbi spontanei hanno ora la loro notorietà. La loro caratteristica più bella è quella chfaranno sempre il loro dovere dal momento che ogni anno si ripresenteranno con la loro lussureggiante fioritura. Basta avere l'accortenza, anche se non per tutte le specie, di far appassire completamente le foglie prima di tagliarle altrimenti i bulbi non potranno fare scorta di sostanze nutritive per l'anno successivo.

Hyacinthoides nonscripta.
O anche giacinto dei boschi non lascia mai le cose a metà dal moemnto che, la dove si installa, lo fa con migliaia di esemplari che ogni anno produrranno una abbondante e duratura fioritura. La piantagionme deve essere al,meno uguale all'altezza dei bulbi che ogni primavera faranno capolino dal terreno con le loro foglie e fiori sempre più numerosi.

Ciclamino.
il ciclamino, da non confondersi con gli ibridi dai fiori grandi, ha il suo habitat preferito nei boschi di castagno e di caducifoglie. Ama un terreno ricco di humus e preferibilmente leggero e acido.
Fiorirà abbondantemente ogni anno a fine estate e ogni anno sempre più numeroso.
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